Rivista

MITDASEIN

Questo è uno spazio dedicato a tutti i soci per condividere i nostri pensieri e le nostre esperienze per comunicare tra noi e con chi è interessato alla fenomenologia. Per questo l’abbiamo chiamato Mitdasein, per essere insieme davvero, come condizione naturale, come originario modo di esserci. Mitdasein è una rivista sui generis, fuori dalle norme editoriali e dai formalismi, sempre aperta a chi vuole partecipare.

Ogni socio può inviare il suo contributo destinandolo a una delle sezioni previste: Vissuti (per raccontare la propria esperienza in prima persona), Cura (per parlare dell’altro nell’incontro clinico), Mondi  (per riflettere sulla dimensione sociale), Eredità (per condividere le parole dei nostri maestri, del passato e del presente), Nuove voci (per dare spazio alle parole dei più giovani). I contributi saranno revisionati da un gruppo di Refree composto da soci della AIPF e verranno pubblicati qui, su questa sezione del nostro sito, in questo spazio online di condivisione e di confronto.

Per cominciare, proponiamo alla comunità degli associati un tema su cui confrontarci.

 

IL PRIMO PASSO

 

Fondare l’Associazione è stato un primo passo. Se questo dovrà essere un luogo di riflessione, di approfondimento e di risonanze, allora  ci piace cominciare con una prova generale, una sintonizzazione su un accordo collettivo, un punto zero, un primo passo, insieme.

 

Che cosa fa di un passo, un primo passo? Il primo passo è la scintilla del nuovo movimento, non il movimento in quanto esecuzione, comportamento, ma la sua intenzione più originaria e vitale. Il primo passo è sempre fondativo. E per questo è un tema all’altezza dell’analisi fenomenologica.

 

Per esempio, nella sezione Vissuti”, qualcuno potrebbe proporre una propria esperienza di primo passo in qualunque ambito della vita: nella creatività artistica, il foglio bianco sul quale vengono scritte le prime parole, la sospensione che precede la parola d’amore, che è sempre un primo passo, e così per ogni parola che viene da un non conosciuto, da un’origine. Un primo passo ha sempre una qualità di potenza molto distintiva che si presta ad essere oggetto di analisi.

Altri potrebbero trovare più interessante parlare del primo passo di un loro paziente, prendendo come spunto un caso clinico reale e quindi discutere quello speciale momento in cui qualcosa accade, quando il movimento vitale ritorna e si apre la possibilità del nuovo. Questi contributi andrebbero inseriti nella sezione Cura.

Altri, ancora, potrebbero trovarsi a proprio agio discutendo del ruolo del primo passo nella intersoggettività, nella socialità, nella dimensione politica. Che differenza c’è tra seguire qualcuno ed essere promotori del proprio cammino? Che relazione c’è tra l’autenticità e l’influenza, o il consenso? Che cosa impedisce, a livello sociale, di sviluppare l’intenzione di procedere a partire da sé?  Questi lavori potrebbero confluire nella sezione Mondi.

La sezione Eredità potrebbe comprendere gli scritti dei nostri Maestri sul tema del primo passo e i nostri commenti; per esempio l’idea del “cominciamento” in Husserl o il ruolo dell’epoché nell’intuizione clinica descritta da Minkowski.

Ai più giovani è riservata la sezione Nuove voci, dove possono pubblicare brani delle loro tesi o nuovi contributi inerenti il tema proposto.

 

Aspettiamo le vostre parole per vedere che effetto fa  procedere insieme: ciascuno nella propria direzione, ciascuno con la propria prospettiva, ciascuno nel proprio luogo, e tuttavia insieme; ciascuno chiamato al proprio originario, ciascuno mosso da una meditazione sul proprio passo, sul proprio insistere, e tuttavia insieme.

 

Alcuni criteri  suggeriti per i contributi

  • Non ci sono limiti di spazio. Ma non eccedere nella lunghezza del testo
  • Non scrivere in modo troppo specialistico. Evitare l’uso di acronimi e tecnicismi.
  • E’ raccomandato l’uso della prima persona.
  • Far sapere di sé. Nota biografica personale non accademica.

 

Puoi inviare il tuo contributo al seguente indirizzo: rivista@associazionepsicologiafenomenologica.it.

In alternativa puoi utilizzare il form in basso.

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